a cura di Peppe Li Vigni
Riuscite a giudicare Metal Gear Solid V: Ground Zeroes senza dovervi attaccate alla durata?
Questa dovrebbe essere, in realtà. la domanda finale di un discorso molto ampio realizzato nei confronti di questo gioco, ma è proprio grazie a questo quesito che possiamo finalmente esprimerci su questo capitolo di Metal Gear, finito mesi fa, e di cui posticipai il mio giudizio con l’intenzione di inserirlo insieme a quello sul suo fratello maggiore The Phantom Pain (alla diretta conclusione di quest’ultimo); ma tutti si sono scatenati con il solito attacco di shitstorm sul web (cosa che sta diventato troppo frequente da un po’ di tempo) e questo per colpa dell’esistenza di due semplice parole:
“Dura poco!“. Così tutti hanno cominciato a lamentarsi del fatto che questo gioco durasse poco… bene, adesso invece ve la vengo a dire io una un grande verità:
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes non dura poco!
Questo gioco non dura poco… è la trama di questo gioco che dura a malapena 2 ore, una cosa che si sapeva già prima dell’uscita del gioco. Si sapeva che questo titolo avrebbe avuto una trama intorno alle 2 ore e che sarebbe stato un’anticipazione di The Phantom Pain (parola anticipazione a quanto pare sconosciuta a molte persone), eppure tutti se ne sono fregati, lo hanno comprato al day one nonostante sapessero tutto questo, e dopo aver finito la sola prima missione (dove è incentrata la narrazione) si sono riversati sulla rete ad urlare ai quattro venti quanto il gioco durasse poco: è una balla.
Il falso mito della poca durata di Ground Zeroes
Ora che mi sono svincolato da questo discorso alquanto inutile e insignificante, potrò fare qualcosa che ha veramente senso, cioè rispondere a quest’altra domanda: ma alla fine, questo videogame, com’è?
Il titolo è strutturato a missioni, dove al completamento della prima missione (quella inerente alla trama) se ne sbloccheranno tante altre basate su svariati obbiettivi da raggiungere: interrogazione di un nemico, recupero di informazioni, salvataggio di un prigioniero, distruzione di una postazione, eliminazione di un obbiettivo, ecc…
Tale varietà di missioni, sviscera in maniera totale l’infinità di approcci che il videogiocatore può avere con il gameplay, che è stato rinnovato dai precedenti capitoli rendendolo più immediato ed intuitivo, ma non perdendo lo stile d’infiltrazione che lo ha sempre caratterizzato.
Le potenzialità date dalla mappa messa a disposizione sono variegate, con sottopassaggi, coperture, strutture ed interni ed anche l’utilizzo di mezzi di trasporto come Jeep e Camion, sfruttabili anche come trasporti di straforo (ti infiltri nel camion del nemico che ti scarrozza da un punto all’altro senza che esso lo scopra).
Il gioco si presenta con la totale mancanza di HUD, ad eccezione dell’indicatore dell’arma in uso, rappresentato da un quadratino in basso a destra, per tutto il resto lo schermo è pulito, per permettere una totale immersione del videogiocatore. In più è stata tolta la colonna d’armi e accessori che ha sempre caratterizzato Metal Gear; adesso non è più possibile portarsi dietro ogni cosa che si ha a disposizione, ma si dovrà scegliere quali accessori ed armi potranno essere più utili per la determinata missione (accessori ed armi tutti visibili addosso a Snake), mettendo in primo piano le abilità d’infiltrazione del giocatore.
La componente che prende maggiore rilevanza, è sicuramente il binocolo, unico mezzo che permette di individuare i nemici così da averli a portata di mira durante il gioco. Questa caratteristica è il perno principale di tutto il gameplay di Ground Zeroes.
Da un punto di vista grafico ed estetico, siamo a livelli miracolosi, con un gioco che mostra davvero tutta la sua bellezza, specialmente nell’accuratezza delle animazioni dei personaggi e le espressioni facciali, con la presenza dell’illuminazione dinamica, l’incredibile ottimizzazione (quasi del tutto sprovvisto di bug o errori tecnici) di un titolo che su console va a 1080p e 60fps (elementi questi che di solito vengono considerati oro colato dai videogiocatori, tanto da farne comparazione da una versione ad un’altra, e di cui ci si lamenta profondamente nel caso mancassero, ma di cui stranamente in questo gioco non se ne è parlato mai. Si è preferito concentrarsi su piccolezze come il “dura poco”…).
La trama, quindi, dura effetiivamente poco, come abbiamo già detto, ma qualcuno ha mai fatto attenzione su come è veramente questa trama?
Solo una parola: SENSAZIONALE.
In pochissimo tempo sono riusciti a racchiudere un quantitativo così elevato di eventi dalla fortissima presa emozionale, e un turbinio di colpi di scena uno dietro l’altro che vi lasceranno a bocca aperta, facendovi letteralmente crollare la mascella sul pavimento; in più, gli eventi narrativi non si concludono alla conclusione solo della prima missione, ma proseguendo con le missioni successive si sbloccheranno audiocassette che arricchiranno di molto la storia, facendovi riattaccare la mascella solo ed esclusivamente per farvela ricascare di nuovo.
Il racconto di Ground Zeroes assesta un diretto all’animo del videogiocatore dimostrandosi una delle esperienze narrative più intense in assoluto; 2 ore sì, ma che ne valgono 500. Oltretutto questo titolo presenta anche una modalità difficile ad ogni missione giocata, un’ulteriore chicca per i più smaliziati, e un certo quantitativo di fanservice non invasivo che non potrà che far piacere ai più appassionati della saga.
Insomma, Ground Zeroes presenta tutto ciò che serve per essere considerato un videogame… ribadiamo videogame, non demo di The Phantom Pain, come molti lo hanno pure considerato, storcendo quello che è il vero significato della parola: una demo è un estratto del contenuto originale che può durare solo 2 ore (anche meno) e che verrà riaffrontato nel prodotto finito (Ground Zeroes non è presente in The Phantom Pain).
Ground Zeroes è una completa esperienza di gioco che ci anticipa perfettamente l’ultima opera targata Hideo Kojima, e va considerata come tale, poi, il fatto che possa piacere o non piacere come videogame è tutto un altro paio di maniche, ma ciò non lo esula dall’essere un videogioco o dall’essere un ottimo videogioco, perché quello è!

Ma finiamola uno può decidere o no di continuare col gioco dopo aver finito la trama che poi dura anche meno di due ore.