Nella primavera 2017 verrà rilasciato su Steam il videogioco indie Human Subjects. Si tratta, come è descritto nella scheda presente sulla piattaforma di Valve, di un “contenitore” composto da brevi giochi horror che vengono creati nello stile dei film scoperti nel deep web. Vestiamo i panni di un uomo che, nel suo appartamento, guarda dei video inquietanti, nauseanti e terrificanti. Tuttavia, sarà presto evidente che c’è qualcosa di ancora più sinistro dietro a quei filmati.
Ogni gioco racconta una breve storia attraverso la prospettiva in prima persona, con la telecamera posta come se fosse sulla testa del protagonista.
Una prima occhiata al progetto, che ha superato l’esame Greenlight e approderà su Steam nel 2017, è data dalla demo Human, scaricabile da Gamejolt, una storia che si lega alla narrazione complessiva di Human Subjects. Outer Orbit, in combinazione con Spektraul Studios, sta ora lavorando sui prossimi brevi giochi che comporranno l’intero progetto.
Caratteristiche di Human Subjects:
- Scava nel deep web e vivi l’esperienza di inquietanti racconti
- Atmosfera di altissimo livello, con il suono progettato per fornire la più realistica esperienza sensoriale possibile
- Robusta AI per tenere impegnato il giocatore
- Sviluppato sul motore grafico Unreal Engine per prestazioni ottime e qualità grafica alle stelle
- Storie e ambientazioni uniche
Human: una demo molto convincente
Abbiamo provato la demo di Human, un antipasto di ciò che sarà Human Subjects. Ci ha convinto pienamente grazie alla sua atmosfera agghiacciante e a un comparto tecnico di ottimo livello. La demo dura circa 20 minuti, se non si fa tutto di corsa (abbiamo fatto anche una speedrun) e regala molti momenti di tensione. L’horror di Human è di tipo psicologico, non si basa su effettacci e scene gore, ma non manca qualche jumpscare, comunque ben inserito.
La scena iniziale sulla neve che ci vede impegnati ad entrare il prima possibile in questa base scientifica ci ha ricordato un po’ The Thing di Carpenter. All’interno della struttura, siamo stati accolti dalla totale oscurità e ci siamo fatti strada, torcia alla mano, tra i vari corridoi e le stanzette piene di oggetti ammucchiati, con la sempre presente impressione che qualcosa stesse spiandoci.
Molte porte non sono accessibili se non dopo aver trovato la scheda magnetica corrispondente, cosa che ci ha riportato alla memoria i giochi di una volta in cui era necessario trovare l’oggetto chiave per andare avanti. All’interno dell’edificio, accadono fenomeni paranormali come Poltergeist e strane interferenze che ci trasportano, letteralmente, da una parte all’altra della struttura creando scompiglio nella mente del protagonista.
Il risultato generale fa ben sperare per quello che sarà il progetto definitivo. Human Subjects promette di terrorizzare i giocatori esplorando le zone più buie dell’umano.

Lascia una risposta