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Apocalisse Zombie: Bioquark ci prova

Riportare in vita i morti? Ci hanno provato e ci sono riusciti George Romero, Zack Snyder, Frank Darabont e tanti altri sul suolo americano. In Italia Lucio Fulci ha ottenuto ottimi risultati. Un’Apocalisse Zombie è, inoltre, da sempre al centro dei progetti della Umbrella Corporation, società biotech antagonista delle vicende narrate in Resident Evil (videogioco e film). Appunto, videogiochi e film: di reale non c’è nulla… forse.

La società americana biotech Bioquark, che ha sede a Philadelphia, sta provando a ridare vita ai morti. Sembra un’opera di marketing macabra e senza fondamento, ma gli scienziati di Bioquark sono serissimi. Lo è anche il governo degli Stati Uniti visto che l’autorizzazione per portare avanti questi esperimenti è arrivata. Quante volte abbiamo fantasticato sulla possibilità che si verificasse un’Apocalisse Zombie? Noi videogiocatori ci vantiamo quasi tutti i giorni di poter far fronte a un’emergenza del genere senza battere ciglio. Sarà vero? Chissà, ma Bioquark pare voglia metterci alla prova sul serio.

Apocalisse Zombie: come si vuole ottenere?

 

Entrando nello specifico e dando qualche informazione più tecnica, i medici di Bioquark sono all’opera per “riparare” le lesioni cerebrali traumatiche di cui cadono vittima molte persone ogni anno. L’esperimento verrà verificato su venti persone morte a causa di queste lesioni. Gli scienziati puntano alla rigenerazione del cervello attraverso l’iniezione di cellule staminali. Non è tutto. I venti cadaveri verranno sottoposti a stimolazioni neuronali e all’iniezione di peptidi. Prima e dopo queste procedure, essi verranno monitorati con degli screening cerebrali per verificare la possibilità che un cervello ormai “spento” possa riattivarsi.

Nel caso assurdo che questo succeda, ovviamente le persone rianimate non sarebbero più quelle di prima, ma individui rinati artificialmente che verrebbero catalogati come “individui X”. È tutto molto teorico e poco plausibile, ma se sono stati spesi molti soldi per queste ricerche significa che ci sono scienziati che credono di poter arrivare a tale obiettivo.

C’è da dire, però, che queste ricerche saranno in tutti i casi utili per ottenere nuove informazioni sullo stato di coma e su patologie come l’Alzheimer e il Parkinson. Siamo di fronte a uno scenario che supera di gran lunga quello presente in Deus Ex. Gli innesti biomeccanici sono realtà, anche se siamo lontani dagli scenari transumanistici della serie sviluppata da Eidos. La Bioquark, invece, vuole andare oltre l’immaginazione, dando vita agli incubi di molti e ai sogni di pochi altri.

“Ci aspettiamo di osservare i primi risultati nei primi due-tre mesi”, ha spiegato Ira Pastor, CEO di Bioquark. L’Apocalisse Zombie è vicina? Noi crediamo di no, ma sotto sotto cosa speriamo davvero?

Laureato in Lettere Moderne, appassionato di videogiochi ormai da tanto, troppo tempo. Il suo genere preferito è il survival horror. Adora la saga di Silent Hill

Laureato in Lettere Moderne, appassionato di videogiochi ormai da tanto, troppo tempo. Il suo genere preferito è il survival horror. Adora la saga di Silent Hill

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