Menu

Until Dawn – Recensione

Until Dawn è un omaggio alle nostre estati fatte di sangue e brutali omicidi. Siamo cresciuti tutti a pane e budella traboccanti da corpi inermi che conservano ancora un minimo di consapevolezza del fatto che la propria ora è scoccata. Fin da piccoli abbiamo imparato a conoscere l’anatomia umana, non grazie alla scuola, ma attraverso gli effettacci speciali degli slasher movies che hanno accompagnato le nostre serate estive. Saghe come Venerdì 13 e Halloween sono diventate di culto, portate al successo non dai protagonisti, poveri malcapitati inseguiti da qualche pazzo omicida, ma proprio da quei sadici che avevano tutto il nostro appoggio nell’affettare personaggi fin troppo stupidi. Until Dawn riprende le meccaniche di quei film e di tutta la caterva di B-Movie che ha invaso cinema e salotti. Until Dawn, però, non è un B-Game, come vedremo, infatti, il titolo di Supermassive Games colpisce nel segno e rappresenta una piccola perla per gli amanti dei videogiochi horror.

Until Dawn non è un gioco della Quantic

 

Until Dawn

Potrete monitorare gli esiti dell’effetto farfalla

Scelte che cambiano il corso dell’avventura, cutscenes interattive, massiccia presenza di QTE, siamo di fronte a un gioco della Quantic Dream. E invece no. Until Dawn fonde la trama di un horror per teenagers al gameplay dei videogiochi della software house francese fondata da David Cage. Abbiamo tra le mani un titolo che non si avvicina lontanamente alla narrativa di Heavy Rain o Beyond: Due Anime, ma possiamo dire senza paura di essere presi a pernacchie che Until Dawn risulta più accurato sull’aspetto più importante di questi titoli: l’effetto farfalla.

Salva

Salva

Laureato in Lettere Moderne, appassionato di videogiochi ormai da tanto, troppo tempo. Il suo genere preferito è il survival horror. Adora la saga di Silent Hill

Laureato in Lettere Moderne, appassionato di videogiochi ormai da tanto, troppo tempo. Il suo genere preferito è il survival horror. Adora la saga di Silent Hill

No comments

Lascia una risposta

Da non perdere

Intervista a Daniele Fabbri

Non dimenticare nulla di importante