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Il dramma del videogioco: una favola (vera) italiana

18/7/16. C’era una volta un laureando che voleva portare alla discussione di tesi una trattazione su cinema e videogioco. Non essendo la sua una laurea in ingegneria o in medicina, chimica, economia o giurisprudenza, pensò che sarebbe stato bello terminare il suo corso di cinema con un argomento del genere. Non la solita tesi sui soliti inflazionatissimi registi del nuovo e del vecchio cinema ma un tema caldo, fresco, che avrebbe potuto fornire bei punti di discussione e confronto. Fu così che invece di riciclare uno dei molti cortometraggi girati nel corso degli anni e attingere alle solite fonti per la parte cartacea, il laureando decise di mettersi in gioco praticamente da zero, per proporre all’Accademia di Belle Arti questo progetto coraggioso e particolare.

Il fatidico giorno arrivò. I parenti ed un bel gruppo di amici, accorsero per assistere alla discussione del giovane laureando, che si meravigliò per l’accorata partecipazione. Il giovane poteva sentire il cuoricino battere all’impazzata mentre guardava la commissione che si componeva di quattro elementi: il lupo diffidente, il grillo critico, la volpe saggia ed il vecchio gufo.

Dopo pochi minuti, il lupo diffidente accese il microfono e tuonò: «Venga al cospetto della commissione, il giovane laureando!».

Il ragazzo si fece forza ed andò a sedersi dinanzi alla commissione. Nel modo più chiaro possibile, iniziò a parlare dei punti fondamentali della sua tesi, sottolineando sempre che questa fosse una dichiarazione d’amore al cinema ed al videogioco. Un concentrato di gratitudine e riconoscenza verso il cinema, senza il quale il videogioco non sarebbe ciò che è oggi. Esposta la parte teorica, il giovane laureando fece partire il filmato, sul quale aveva lavorato più di trenta ore, che mostrava l’evoluzione cinematografica del videogioco, una testimonianza d’eccezione su quanto il videogioco si fosse evoluto in numeri e qualità ed il gran numero di registi Hollywoodiani, che credono nel medium videoludico come forma artistico-espressiva del nuovo millennio. Il filmato si concluse ed il silenzio fu padrone della sala per qualche istante. Il lupo diffidente prese il microfono, fissando con sguardo truce il giovane laureando, e disse: «Paragonare in questa sala ed in questo corso il cinema al videogioco, è una bestemmia!». Il giovane laureando rimase di stucco per l’affermazione così visibilmente semplicistica e pregiudizievole rispetto a ciò che si era appena visto ma il lupo, supportato dal grillo critico, continuò: «Questi “autori”, come li chiami tu, tendono ad accostarsi al cinema in cerca di una legittimazione artistica che non hanno». Il giovane laureando iniziò a controbattere: «Questi autori fanno videogiochi non film, ma questa evoluzione del videogioco è merito anche del cinema perché, senza il linguaggio cinematografico, il videogioco non potrebbe emozionare con tanta facilità». Il lupo, con superbia e spiccata ignoranza sull’argomento, rispose: «Adesso vuoi dirmi che il videogioco riesce ad emozionare come il cinema. Quando finisci un livello ti commuovi??… Ma per piacere!!».

Il laureando, cercando di mantenere l’autocontrollo, rispose: «Avete mai giocato ad uno dei videogiochi che ho mostrato?? Parlate di “finire il livello” anche se è un concetto che in quest’ambito non esiste quasi più. Non vi ho mica mostrato Crash o Super Mario che raccoglie le monetine. E se proprio volete saperlo… si, i videogiochi fanno commuovere come i film. Come spiegate altrimenti che anche i grandi registi blasonati guardino al videogioco come ad un’opportunità?? E sto parlando di JJ Abrams, Guillermo del Toro, Nicholas Refn, del produttore Avi Arad e dei compositori Hans Zimmer, Michael Giacchino e Gustavo Santaolalla, che non hanno bisogno di presentazioni!».

Il lupo non ascoltò neanche le parole del giovane laureato e rispose con sufficienza: «Vabbè dai… continuiamo a scherzare. Saranno stati pagati fior di quattrini per dire queste cose!!». Il ragazzo a quel punto si rese conto che la pacatezza era del tutto inutile: «Be’, questo lo sta dicendo lei senza fonti!». A quel punto la volpe saggia consigliò sottovoce al laureando di rivedere i toni, ma ormai, era troppo tardi: una seduta di tesi, dove non si vuole neanche dare ascolto al candidato ed anzi si erge un muro tra le proprie limitate convinzioni ed una proposta di dialogo sul nuovo che avanza, fu un qualcosa che il giovane laureando non poté perdonare. Ecco perché il candidato concluse la diatriba dicendo che non avrebbe voluto arrecare offesa al cinema ma anzi mettere in evidenza i punti di contatto tra le due forme d’arte audiovisiva e null’altro. Gli fu risposto che il cinema non è un’arte audiovisiva ma è, semplicemente, cinema; che quei registi che hanno speso parole positive verso l’arte videoludica, fanno solo un certo tipo di cinema, che tutto sommato, è quasi cinema di serie B. Fu in quel preciso istante che la dirompente consapevolezza di trovarsi in Italia, fece breccia nella testa dell’illuso giovane laureando che salutò così la commissione: «Buona giornata, oggi sono stato osteggiato abbastanza».

Il giovane laureando divenne giovane laureato ma non gli importava più di tanto. Aveva appena avuto un’altra conferma del fatto che questo Paese sta annegando nel vecchiume, in un mare di ipocrisia, falso moralismo ed ignoranza. E… vissero comunque tutti felici e contenti.

Chi vi scrive, spera di non avervi annoiato con questa favoletta che è il resoconto della sua stessa discussione di tesi. Non è un volersi abbattere ma è un’esortazione a non cedere di un passo, non permettere alle proprie convinzioni di vacillare per colpa della marea di persone limitate che incontrerete nella vostra vita, che cercheranno a più riprese di tirarvi giù nel fango assieme a loro, criticandovi, osteggiandovi e screditando le vostre passioni, anzi, in questo caso, la nostra passione.

Giuseppe Donte Carrabba
Chiamato “Donte” per la rivisitazione satirica della Divina Commedia al Liceo. Fondo in quel periodo la C&C Production , gruppo di cortometraggi indipendente assieme al mio amico Carlo. Finita la scuola, scelgo il percorso artistico frequentando e laureandomi all’Accademia di Belle Arti di Napoli in Cinema. Oggi sceneggio cortometraggi, scrivo di e recensisco videogiochi su Nerd Monday e sono impegnato in vari progetti youtube come 3GamersaCaso e The Gentlemen.
Penso che un periodo incerto come quello che stiamo vivendo sia esattamente il migliore per puntare tutto sui propri sogni!

Giuseppe Donte Carrabba
Chiamato "Donte" per la rivisitazione satirica della Divina Commedia al Liceo. Fondo in quel periodo la C&C Production , gruppo di cortometraggi indipendente assieme al mio amico Carlo. Finita la scuola, scelgo il percorso artistico frequentando e laureandomi all'Accademia di Belle Arti di Napoli in Cinema. Oggi sceneggio cortometraggi, scrivo di e recensisco videogiochi su Nerd Monday e sono impegnato in vari progetti youtube come 3GamersaCaso e The Gentlemen. Penso che un periodo incerto come quello che stiamo vivendo sia esattamente il migliore per puntare tutto sui propri sogni!

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