C’era una volta la seconda guerra mondiale, una triste quanto importantissima parentesi storica, che avrebbe portato irreversibili sconvolgimenti politici e sociali a livello mondiale. Questo conflitto nei videogiochi ha ricevuto maggior attenzione rispetto al primo (anche detto, più propriamente, Grande Guerra).
Ci fu un tempo, infatti, in cui tale periodo storico fu decisamente abusato nel mondo videoludico: dal naif Castle Wolfenstein, uscito nel 1981 per Apple 2, a cui seguirono i vari capitoli FPS 3D, fino ai primi 3 capitoli di Call of Duty, passando per la storica saga di Medal of Honor, la storica trilogia di Commandos (capolavoro RTS oramai punto di riferimento per il genere) e il capolavoro che è stato quel Battlefield 1942, meritevole di aver inventato un nuovo modo di concepire gli FPS online.
La svolta storica di Battlefield 1
In Battlefield 1, invece, la prima guerra mondiale diventa lo scenario in cui ci muoveremo. Dal momento in cui Activision lanciò la serie Modern Warfare, vi fu un progressivo abbandono dello scenario bellico della WW II, in favore dapprima di un’ambientazione contemporanea e successivamente futuristica e fantascientifica.
Contrariamente, però, alla tendenza intrapresa dal filone FPS odierno, la DICE, in contrasto persino con i pareri di EA, ha deciso di optare per la realizzazione di un videogioco ambientato appunto nella prima guerra mondiale, scenario assolutamente inedito per un FPS.
Dapprima Patrick Sunderlund, il “grande capo” di EA, accolse molto freddamente l’idea di un simile Battlefield, affermando che una guerra come la WWI non potesse risultare divertente da giocare, in quanto si è trattato di una guerra per lo più di trincea, ma fortunatamente i ragazzi di DICE, in seguito anche alle reazioni altamente positive della community, sono riusciti a convincerlo.
La prima guerra mondiale presentava regole di ingaggio e tecnologie totalmente diverse persino dalla WWII: non avremo infatti i panzer tedeschi o gli M 20 della RAF, ma sicuramente qualcosa di simile.
Sono stati confermati i veicoli, ma in questo caso, avranno con tutta probabilità, un funzionamento leggermente diverso, che a tratti potrebbe vagamente ricordare Battlefront.
I veicoli infatti (meccanica ancora non chiarita pienamente da DICE) potrebbero non più essere accessibili da tutti come in passato, ma potrebbero rappresentare una classe a parte, sia per i carri che per gli aerei che per i cavalli. Ciò farebbe presagire l’adozione di una di due possibili soluzioni:
- L’inserimento di una o più classi appositamente sbloccabili tramite EXP
- L’aggiunta di perk, analogamente a quanto accade nel già citato CoD, attivabili con una serie di uccisioni
Personalmente entrambe le soluzioni fanno storcere il naso, soprattutto la seconda, ma siamo sicuri che DICE avrà saputo trovare il giusto compromesso, essendo una casa di sviluppo che tiene davvero conto del feedback dei propri utenti.
Veicoli e armi per tutti i gusti
I veicoli stessi spazieranno dai primi e rudimentali carri armati, ai biplani a motore, con tanto di cannoniere.
Non dimentichiamoci, però, delle grandi e corazzate navi da guerra e dei temibili ed imponenti dirigibili, entrambi in grado di portare sulla terra distruzione e morte, di cui però non è ancora chiaro l’utilizzo nel multiplayer di Battlefield, senza contare l’aggiunta delle cavalcature, che se implementate nel modo giusto, potrebbero risultare un’interessante (come anche superflua) aggiunta al gameplay.
La distruzione ambientale, a detta degli sviluppatori, sarà completamente rivista! Infatti oltre che ai semplici edifici, verrà estesa anche al terreno e all’ambiente circostante.
Lars Gustavsson, direttore design di Battlefield 1, ha dichiarato che “Una nave da guerra, potrà demolire e modificare un intero litorale”, ciò significherebbe l’assenza di coperture totalmente sicure e l’impossibilità da parte del giocatore di nascondersi per lungo tempo nello stesso luogo (potrebbe quasi rappresentare l’inizio della scomparsa dell’odioso fenomeno dei camper nel multiplayer).
Capitolo a parte, sarebbe da aprire per le armi: dalle pistole, ai fucili a pompa (cosiddetti “da trincea”, perché in grado di ripulirne una intera in pochi secondi), senza dimenticare i classici fucili a colpo singolo, ad otturatore manuale o semiautomatici, le mitragliette da 9 mm, o le mitragliatrici da supporto, il tutto contornato da mortai, bombe a mano e granate a gas mostarda.
Una nota particolare in questo caso, va alle armi bianche, non più relegate a semplici coltelli di supporto, da utilizzare in mancanza di proiettili, la varietà e la molteplicità di questo tipo di armi, fa presupporre un ruolo di peso di queste ultime nel gameplay: magari ognuna sarà dotata di animazioni e statistiche uniche per ogni arma (utilizzare una scimitarra, piuttosto che una mazza chiodata o una baionetta, potrebbe avere un effetto totalmente diverso).
Le ambientazioni saranno fra le più varie che siano mai state mostrate nella serie: andremo dall’Italia all’Austria, dalla Germania all’Europa dell’Est.
Unica cosa che ci lascia perplessi, è la durata della campagna: solo 6 missioni annunciate fino ad ora, ma nulla è stato ancora confermato. Molti dubbi e poche certezze su questo nuovo capitolo quindi, che avrà il compito di ribaltare la tendenza degli sparatutto in prima persona, contrastando il record di vendite di CoD.
Speriamo solo che DICE mantenga le promesse.

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