È uscito da un bel po’ The Evil Within, il survival horror di Tango Gameworks, software house nelle mani di Shinji Mikami. Si può affermare senza paura di essere smentiti, che una delle caratteristiche più evidenti del gioco sia la particolarità delle boss fight, se così vogliamo definirle. I boss di The Evil Within sono veramente bastardi, senza giri di parole. The Evil Within si presenta come un classico titolo in terza persona con una telecamera che ricorda vagamente Resident Evil 4, scene splatter, personaggi folli e mostri che vogliono farci la pelle. Tra questi mostri ci sono appunto i boss di The Evil Within che danno vita a degli scontri frustranti e talvolta irritanti. L’irritazione nasce dal fatto che questi boss non possono essere sconfitti in maniera canonica, scaturisce dall’insistenza che questi avranno nel darci la caccia. Ogni qualvolta penseremo di essere al sicuro, essi sbucheranno dall’oscurità e rimarranno attaccati alle nostre terga come Equitalia.
I boss di The Evil Within: il Sadico
I boss che verranno a farci visita in maniera più insistente sono tre: il Sadico, il Custode e quella maledetta Laura. Per quanto riguarda il Sadico c’è da dire che il suo nome è il classico esempio di “nomen omen”. Questo tizio che nasconde il proprio volto sotto a un sacco di iuta e che brandisce con veemenza una motosega è resistente, veloce, nonostante la stazza, e cattivo, cattivissimo. La sua frustrazione forse nascerà dall’assenza di sesso, da sevizie subite da piccolo, non lo sappiamo, ma di sicuro un boss così crudele è raro vederlo. Non appena farete il minimo rumore lui verrà a cercarvi e ogni suo passo saprà del metallo della motosega. Il suo design non è poi così originale, anzi, ma ci aiuta a capire quanto perverso sia il personaggio. Se infatti notate bene, ogni qualvolta che in un videogioco appare un nemico con motosega e incappucciato, be’, allora significa che è arrivato il momento di darsela a gambe, prima che ve le stacchino. Bisogna, però, ammettere che tra i tre boss di The Evil Within citati, il Sadico sia anche quello meno rompiscatole. Armandosi di fucile a pompa e dardi per la balestra Agonia, lo si può scaraventare a terra per poi ballare sul suo corpo.
I boss di The Evil Within: un Custode troppo zelante
Il Custode, una vera spina nel fianco. Il suo design appare molto più accattivante, anche il suo volto non sarà visibile a causa della scatola metallica che la rinchiude come in una morsa. Impossibile che a molti non appaia in mente la figura inquietante di Pyramid Head, lo storico aguzzino di Silent Hill. Il Custode all’apparenza sembra essere meno incavolato del Sadico, ma non bisogna farsi ingannare, se finiremo nelle sue grinfie, la nostra sorte sarà peggiore di quella che potremmo incontrare nelle grinfie di Giuseppe Simone. La peculiarità di questo boss è che se riusciremo a “sconfiggerlo”, tenderà a liquefarsi, per poi tornare più pimpante di prima. Dardi congelanti e via verso un nuovo cunicolo buio dove lui ci troverà comunque una volta scongelatosi. Completare un capitolo con il Custode come boss è davvero appagante, perché riuscire a scrollarselo di dosso significa avere le palle cubiche, come la scatola che ha lui in testa.
I boss di The Evil Within: Laura
Siamo comunque su un sito che chiunque potrebbe leggere, quindi, non ci è possibile esprimere il nostro disappunto verso questo boss con le parole che ci vengono in mente. Laura è veramente una… brutta persona, sì ok, chi ha giocato The Evil Within sa cosa le è successo da bambina, una sorte orribile, ma questo giustifica il suo modo di fare? Tra i tre boss principali del titolo horror, Laura è la più infida e schifosamente spregevole. Il suo design ricorda (le citazioni in questo gioco si buttano) quello di Samara di The Ring; aggiungete Regan de L’esorcista che cammina come un aracnide e avrete Laura di The Evil Within. L’unico modo per sbarazzarsi di questa figlia illegittima è il fuoco, tanto tanto fuoco. Potrete scaricare interi caricatori, ma non le farete mai nulla; la sua velocità e la sua agilità le permetteranno di trovarsi sempre davanti a noi o alle nostre calcagna. Laura è l’esempio più fulgido di quanto Mikami e il suo team si siano impegnati per rendere odiosi e maledettamente frustranti i boss di The Evil Within.
In conclusione, possiamo dire che proprio per la loro natura bastardissima, questi mostri ci sono piaciuti davvero tanto. Sono loro il vero motivo per giocare a The Evil Within.

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