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Agents of Shield: la Marvel sul piccolo schermo – “Fatti in Serie”

Che io abbia un serio problema a gestire le mie passioni lo si era capito tempo fa: serie televisive, videogiochi, libri e chi più ne ha più ne metta. Il problema sorge quando, a questi passatempi, si aggiunge anche quello dei fumetti!

Continuo a ripetermi che la colpa non è mia, ma del genio di persone come Stan LeeJack KirbySteve Ditko che, dagli anni ’40 hanno sfornato miriadi di personaggi in cui, noi tutti, vorremmo immedesimarci.

Dalla carta stampata, il mondo Marvel si è trasformato nella musa dei registi che avrebbero voluto trasportare questo universo nel mondo cinematografico che, più recentemente, ha dato un volto concreto a quasi tutti i super eroi in calzamaglia: Robert Downey Jr. in Iron Man, Chris Evans in Captain America e così via.

Ma come poter ridurre un universo così ampio in film che possono avvalersi della durata di poche ore? Problema risolto! Esattamente dal 2013, grazie agli ideatori Joss Whedon (già regista dei primi due “The Avengers”), Jed Whedon e Maurissa Tancharoen, la Marvel ha deciso di approdare anche sul piccolo schermo.

Agents of Shield: la Marvel sul piccolo schermo

 

Agents of Shield nasce dall’esigenza di ampliare tematiche che, per questioni di tempo, non era possibile trattare sul grande schermo ma, in realtà, il progetto ha radici ben diverse.

Per chi non avesse visto ancora il primo film dedicato al gruppo dei Vendicatori, forse dovrebbe smettere di leggere quello che seguirà perché, purtroppo, dovrò fare un dovuto spoiler, necessario per la stesura dell’articolo e per la trattazione di questa seria.

Per chi è rimasto terrò a spiegare tutto: nel primo film degli Avengers c’è stata una morte che, a quanto pare, ha sconvolto la maggior parte dei fan Marvel, nonostante le previsioni. Nel corso dei film che precedono quello appena citato, uno dei personaggi ricorrenti è sempre stato l’agente dello SHIELD, Phil Coulson, interpretato dall’attore Clark Gregg, il cui ruolo era quello di arruolare il team dei Vendicatori composto da Hulk, Iron Man, Captain America e il dio norreno Thor.

La morte dell’agente, per mano del villain Loki, come dicevo, non è stata apprezzata dai fan che, immediatamente dopo la visione del film, hanno fatto nascere sul web un nuovo hashtag, diventato tra i primi delle tendenze di Twitter: #coulsonlives.

Joss Whedon e associati hanno ascoltato, come non era mai successo prima, la voce del popolo, la quale ha permesso di ridare vita al personaggio dell’agente Coulson ( il come sarà spiegato nel corso della prima stagione) e di permettere alla Marvel di estendere il proprio dominio anche nelle serie tv.

Nella serie “Agents of Shield” vediamo Coulson creare una nuova task force che si occupa del recupero di persone dotate di poteri sovraumani, in seguito ai fatti accaduti a New York, dopo la battaglia contro il popolo alieno dei Chitauri. Durante le puntate ci sono continui riferimenti ai film e a personaggi principali della squadra di supereroi, con numerosi cameo di personaggi fondamentali per l’universo Marvel tra cui l’intramontabile e onnipresente Stan Lee.

Agent's of Shield: la Marvel sul piccolo schermo

Il nuovo team dell’agente Phil Coulson

In questa serie c’è tutto quello che la Marvel rappresenta per il grande pubblico: scene d’azione, superpoteri, grandi eroi, fitti misteri e l’immancabile ironia che ha sempre contraddistinto “la casa delle grandi idee”.

Mi sono resa conto, però, che non tutto il pubblico Marvel si è impegnato nella visione di questa serie e, infatti, ho pensato di dedicargli questo articolo per spingerlo a farlo. Molte delle puntate, soprattutto quelle di fine stagione, alle volte, sono fondamentali per capire alcuni dei passaggi e dei dialoghi proposti nei film principali, soprattutto con l’avvento della seconda stagione e della caduta dello Shield stesso.

Quindi tu, lettore che pensi di sapere tutto sull’universo cinematografico Marvel e che non guardi questa fantastica serie tv, armati fino ai denti e immergiti in una visione approfondita delle prime due stagioni, in attesa dell’imminente arrivo della terza, perché ne vale totalmente la pena!

Martina Ferriere
Studentessa in Scienze e Tecniche Psicologiche presso la Federico II, ha sempre coltivato la passione per i videogiochi, per le serie tv e per lo scrivere e, dopo varie esperienze, ha deciso di mettere insieme tutte queste passioni!

Martina Ferriere
Studentessa in Scienze e Tecniche Psicologiche presso la Federico II, ha sempre coltivato la passione per i videogiochi, per le serie tv e per lo scrivere e, dopo varie esperienze, ha deciso di mettere insieme tutte queste passioni!

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