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Storia di Fallout: il perchè di un successo

Il momento è finalmente giunto. Fallout 4 è realtà e milioni di appassionati da tutto il mondo stanno festeggiando l’annuncio, celebrando quello che è un dei giochi più anticipati e più attesi degli ultimi anni, che in molti avevano iniziato a pensare potesse diventare l’erede spirituale di Half Life 3, gioco che viene annunciato puntualmente da buontemponi che vogliono il nostro male. Tanti erano i rumors susseguitisi in questi anni, ma che fino ad oggi non avevano trovato conferma.

Poche ore dopo la fine del conteggio, quel “per favore, restate in attesa“, suona sia come una benedizione, sia come una condanna, L’attesa per chi ha aspettato almeno cinque anni, da quel troppo spesso sottovalutato Fallout New Vegas, è croce e delizia. Quando aspetti da così tanto tempo, quando quegli anni sembrano sembrano secoli, il tempo assume tutt’altro significato, sarà che nelle wastelands americane il concetto di tempo è assolutamente distorto.

Qual è la storia di Fallout? Perché tutto questo hype?

 

Come è riuscita Bethesda a creare un fenomeno mediatico così potente? E non lo dico solo basandomi sulla mia, forse eccessiva, foga, ma dall’entusiasmo con cui l’intera comunità videoludica ha accolto questa notizia, basti vedere gli hashtag su twitter, le discussioni su reddit, gli speciali sui siti specializzati, e chi più ne ha più ne metta. La risposta a questa domanda è naturalmente soggettiva. Ma ci sono degli aspetti che fanno risaltare questa saga, portandola in vetta alle Classifiche di vendita di Steam, PSN e XBox.

In primis, il mondo di gioco è totalmente credibile, anche se pensiamo alle più varie stranezze come i ghouls o i deathclaw, sono aberrazioni che immaginiamo possano essere partorite dal miscuglio genetico derivato da un’esplosione atomica, rendendole comunque plausibili per quanto strane. Inoltre il mondo di gioco ci dà quella sensazione di degrado, abbandono scaturito dal ritorno alla legge del più forte, dove solo il potente sopravvive, ma al contempo alterna dei luoghi che attingono direttamente dal genere horror (come scordare il Dunwich Building di Lovecraftiana memoria di Fallout 3?), ad altre di una bellezza decadente, di cui tutte le città in rovina sono esponenti. Il semplice vivere, o meglio sopravvivere per le strade americane post nucleari, ci lascia sempre con quella sensazione di disagio, perfettamente riflessa dalle condizioni degli abitanti e dei luoghi.

Storia di fallout - Mad Megaton

Storia di fallout – Mad Megaton

Altra peculiarità è la libertà di scelta, qui portata ai massimi livelli, che permette in pieno stile sandbox di risolvere ogni missione e situazione a proprio piacimento, questo può implicare un approccio alla Rambo a fucili spianati, uno stealth agendo nell’ombra, un approccio totalmente legato all’eloquenza, cosa che permetterà di risolvere molte situazioni senza muovere un dito, spesso sbloccando opzioni di dialogo umoristiche, e più in generale qualsiasi cosa vi venga in mente. Libertà che si manifesta anche quando dobbiamo decidere che linea di comportamento mantenere, seguendo un sistema karmico potremmo in base alle nostre scelte, delineare un personaggio di indole buona o cattiva, entrambe le scelte hanno conseguenze su determinati personaggi, e alle volte persino sulle città. Questo sistema è stato ripreso in New Vegas e approfondito col sistema delle fazioni.

Storia di fallout - Un ghoul feroce viene a farci visita

Storia di fallout – Un ghoul feroce viene a farci visita

Gli NPC, i non playable characters, non dotati di un intelligenza artificiale sopraffina ma nella grande maggioranza dei casi di molto stile, nonchè ironia derivante dai loro modi di fare (spesso la loro tattica è andare incontro alla morte attaccando tutto e tutti). Come non citare tra questi Fawkes, il vostro compagno supermutante caratterizzato da un fucile mitragliatore laser dai colpi infiniti, non esiste nemico capace di tenergli testa, o Boone, il solitario cecchino che vi giurerà fedeltà se riuscirete a completare la quest a lui dedicata, o l’indimenticato Dogmeat, il pastore tedesco del protagonista che, se eventualmente lo lasciaste morire, vi strapperà più di una lacrima. Sono compresi nel discorso naturalmente anche i nemici, ben implementati nello scenario e che possono vantare a loro volta una più che discreta realizzazione, contando oltre i già citati ghouls e deathclaw, una buona varietà di specie, andando dagli insetti mutanti, ai soldati divisi tra le varie fazioni, robot e persino la vegetazione. Tutto ciò che si muove è pericoloso.

Storia di fallout -  potenza di fuoco, c'è anche questo in Fallout

Storia di fallout – potenza di fuoco, c’è anche questo in Fallout

I segreti e gli easter eggs, sono probabilmente le cose più interessanti dell’intero mondo di gioco; se come me avete girato la mappa in lungo e in largo più e più volte, avrete notato quelle “sottigliezze”, come ad esempio cadaveri disposti in un determinato modo, gli improbabili domino che si trovano a zone alterne, o semplicemente vedere uno dei tanti orsacchiotti con una bottiglia di whiskey vi avrà regalato un sorriso. La perpetua scoperta di micro storie slegate dalle quest rendono questo gioco davvero longevo, relativamente agli ultimi due capitoli, contando anche i dlc e una forte vena esplorativa, si superano senza problemi le 200 ore, il che rende la storia di Fallout assolutamente degna di nota, soprattutto per i tempi che corrono.

In ultima analisi c’è il sistema di combattimento, qui chiamato col nome V.A.T.S., un sistema per molti aspetti innovativo che permette, secondo i punti abilità del nostro personaggio di fermare il tempo e selezionare un arto o una zona specifica del corpo del nostro avversario e colpirlo secondo una determinata percentuale di successo. Inoltre l’armamentario è piuttosto vasto, con armi che vanno dalle comuni pistole ai fucili da cecchino, martelli, guantoni da pugile, lanciarazzi, spade e molto altro ancora, il tutto contornato dalla possibilità di craftare armi uniche a patto di avere con se determinati oggetti. Le fasi di combattimento sono molto influenzate anche dai perk che potremmo scegliere ogni volta che avanzeremo di livello, a volte cambiando sostanzialmente le dinamiche di gameplay.

Storia di fallout - Un supermutante pronto ad essere crivellato di colpi

Storia di fallout – Un supermutante pronto ad essere crivellato di colpi

Una nota a parte merita il Fat Man, lo speciale lanciarazzi capace di sparare munizioni atomiche di cui non vi stancherete mai.

Insomma quella di Fallout è una saga che non ha certo bisogno di presentazioni, e questo giustifica tutte le attenzioni che hanno seguito l’annuncio di oggi del quarto capitolo. Per ulteriori informazioni a riguardo, vi invitiamo a seguirci durante la presentazione dell’E3 che si terrà dal 16 al 18 giugno.

Giuseppe Pirozzi
Un qualunque napoletano con la passione per i libri, le belle storie e la scrittura.
Videoludicamente parlando “onnivoro”, abituato a giocare di tutto e di più.

Giuseppe Pirozzi
Un qualunque napoletano con la passione per i libri, le belle storie e la scrittura. Videoludicamente parlando "onnivoro", abituato a giocare di tutto e di più.

2 comments

  1. Frank scrive:

    fantastico, personalmente quello che mi ha fatto davvero innamorare della saga di fallout sono state le storie di tutti i personaggi e la possibilità di ammazzare chiunque ti stia sulle palle, poi vuoi mettere che una volta platinato il gioco ti metti in god mode e vai nella tana dei deathclaw e dei mirelurk con il fatman che spara 7 testate alla volta per un po’ di sana vendetta sanguinaria?

    • Giuseppe Pirozzi Giuseppe Pirozzi scrive:

      Frank, non potrei essere più d’accordo.
      La bellezza del mondo di Fallout è proprio questa, nonostante la storia sia grandiosa, ci siano mille armi diverse e approcci, npc interessanti, easter eggs in qualunque angolo, hai sempre, e dico sempre, qualcosa da fare. Poi se ci metti anche le Mod, F3 ti diventa praticamente infinito :P

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