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L’empatia nei videogiochi

Chi non ha pianto alla scena finale di “To the moon” o di “The Walking Dead” (della Telltale Games)? Chi non ha esultato dopo aver fatto un gol incredibile in Fifa o in P.E.S.?

La maggior parte di videogiochi di successo ha la caratteristica di far provare emozioni e sentimenti ai videogiocatori. Un po’ tutti ci emozioniamo giocando a numerosi titoli videoludici, in quanto riusciamo ad immedesimarci nel personaggio, nel protagonista della storia, che noi controlliamo tramite il pad.

Questo identificarsi nel personaggio, in psicologia, è un processo chiamato Empatia.

L’empatia nei videogiochi

 

Tramite il processo empatico, ci lasciamo volontariamente ma inconsciamente trasportare nel mondo personale del protagonista del videogioco. Riusciamo a comprenderne i sentimenti, le emozioni, così da creare un legame forte e duraturo col personaggio del gioco. Certo, è un legame “fittizio”, dato che il personaggio non esiste realmente, ma il processo empatico si sviluppa comunque, e ci ritroviamo, così a piangere, esultare, ridere insieme a personaggi del mondo videoludico. Questo succede anche guardando un film o leggendo un libro, ma solo il videogioco crea un legame indissolubile e forte. Questo perchè noi stessi impersonifichiamo il personaggio che controlliamo, e per cui proviamo emozioni e sentimenti simili.

E’ importante distinguere due tipi di empatia nei videogiochi:

  1. Empatia cognitiva: Ci immergiamo totalmente nel personaggio. Questo tipo di empatia si sviluppa soprattutto quando giochiamo a videogiochi in prima persona. Noi ci sentiamo il personaggio, viviamo mettendoci totalmente nei suoi panni, magari anche controllandone i movimenti (con il Wiimote o il Kinect, ad esempio). Si ha una completa fusione di corpo e mente, tra il personaggio fittizio del gioco e il videogiocatore.
  2. Empatia emotiva: Il giocatore prova le stesse emozioni e gli stessi sentimenti provati dal personaggio che controlla. Ci dispereremo se il personaggio che controlliamo perderà qualcuno di caro, o esulteremo con Link quando troverà la fantastica arma del dungeon. Questo tipo di empatia riguarda soprattutto i giochi in terza persona, per cui c’è un contatto visivo tra il giocatore e il personaggio del videogame.

 

Comunque sia, è possibile che si sviluppino entrambe le tipologie di empatia, anche se di solito ne prevale una delle due, a seconda della tipologia di gioco.

Se una persona sviluppa questi tipi di empatia, riuscirà a godersi meglio il titolo a cui sta giocando. Se vuoi saperne di più sull’empatia nei videogiochi qui viene affrontata da un altro punto di vista.

Andrea Zanacchi
Laureato in psicologia, e nerd dall’infanzia, adora ogni tipologia di videogiochi, in particolare i “punta e clicca”, i fantasy e i gdr.
Gioco preferito: “The legend of Zelda: the wind waker”.
E’ uno degli amministratori del blog “Psicologia dei videogiochi”

Andrea Zanacchi
Laureato in psicologia, e nerd dall'infanzia, adora ogni tipologia di videogiochi, in particolare i "punta e clicca", i fantasy e i gdr. Gioco preferito: "The legend of Zelda: the wind waker". E' uno degli amministratori del blog "Psicologia dei videogiochi"

One comment

  1. Giampiero scrive:

    Quante verità. XD

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